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Into Prealps - Percorsi gravel bike sui Colli Berici, l'Altopiano di Asiago e le Piccole Dolomiti Vicentine

Bike Adventure

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Prodotti e consigli

Gravel e comodità: il segreto è tutto nella posizione

22 Maggio 2025 by Roberto Leave a Comment

Sia che tu stia muovendo i primi passi nel mondo del gravel oppure che tu sia un graveler esperto, potresti avere necessità di fare una visita biomeccanica per trovare la giusta posizione in sella alla tua bicicletta.

Perché il bike fitting è essenziale nel gravel

Il gravel è un mix di endurance e off-road. Questo significa che si trascorrono molte ore in sella, spesso su superfici irregolari. Una posizione errata sulla bicicletta può portare a fastidi a schiena, collo, mani, gomiti e ginocchia, annullando il piacere di una pedalata nella natura, per lasciare posto alla sofferenza.
Un bike fitting realizzato da uun serio professionista ti aiuta a trovare la posizione ideale in bicicletta, riducendo il rischio di infortuni lesioni e migliorando la tua esperienza in sella.
Inoltre un giusto posizionamento, migliora la guidabilità della tua gravel, permettendoti di affrontare così le difficoltà di questa disciplina, con maggiore sicurezza.

Adattare la bici alle tue esigenze

Ogni ciclista ha caratteristiche particolari. Ecco alcuni aspetti chiave da considerare:
Sella: La misura e la regolazione della sella influenzano direttamente il comfort. Una sella adatta alla tua anatomia e correttamente posizionata può prevenire dolori e intorpidimenti.
Manubrio: Nel gravel, un manubrio leggermente più largo offre maggiore controllo. Tuttavia, è importante che la larghezza sia proporzionata alle tue spalle per evitare tensioni a polsi e spalle.
Tacchette: La posizione delle tacchette influisce sull'efficienza della pedalata e sul comfort. Un posizionamento corretto può prevenire dolori a piedi e ginocchia oltre a migliorare la performance.

Conclusione

Il bike fitting non è un lusso riservato ai professionisti, ma un investimento per ogni ciclista, anche nel gravel. Adattare la bici alle tue esigenze ti permette di affrontare le uscite con maggiore comfort, sicurezza e piacere.

Into Prealps offre a tutti i tesserati B&C uno sconto del 20% per una sessione di bike fitting presso HubBici. A curare la tua posizione in bicicletta sarà Marco Canola, ex professionista vicentino, vincitore di una tappa del Giro d’Italia.
Clicca qui e prenota il tuo appuntamento scontato del 20%!

Una maglia, quattro stagioni

16 Maggio 2024 by Roberto Leave a Comment

JS Fora Mari di Pasol è una maglia in lana merino e poliamide bistrech che si adatta ad ogni clima e situazione.
Anche se pensata per le mezze stagioni, la JS Fora Mari si dimostra a tutti gli effetti una maglia per ogni clima. La si può infatti tenere nella borsa da telaio e utilizzare all'occorrenza, oppure indossarla a seconda della temperatura esterna.
In estate ad esempio, la si può mettere quando il sole tramonta oppure quando si sale in quota. Nelle mezze stagioni, autunno e primavera, diventa il capo "jolly" da indossare sopra un intimo  invernale quando le temperature sono fresche e una maglia pesante potrebbe essere di troppo.
In inverno la JS Fora Mari può trasformarsi in una maglia intima da indossare sotto l'invernale, oppure come ulteriore strato da mettere magari quando si affrontano lunghe discese.

La sua elasticità, conferita dall'utilizzo del poliamide bistrech, permette di rimanere sempre aderente sia che la si utilizzi come intimo che come capo esterno. La lana Merino ha degli indubbi vantaggi rispetto ai capi sintetici, isola il corpo dagli agenti esterni, estrae il sudore e quindi riduce la sensazione di freddo e ultimo ma non ultimo, non trattiene gli odori e può quindi essere usato per più giorni magari durante un viaggio in bikepacking.
Puoi acquistare JS Fora Mari di Pasol on line sul sito Pasol e se ti iscrivi alla nostra newsletter puoi ottenere un codice sconto a te riservato.

Liotto, da oltre 100 anni sinonimo di ciclismo a Vicenza

27 Dicembre 2023 by Roberto 1 Comment

Liotto e Into Prealps Vicenza

Una partnership “perfetta” quella tra Into Prealps e Cicli Liotto per il 2024. Un’azienda Liotto, che da tre generazioni vive di ciclismo e lo fa con orgoglio dal cuore della provincia di Vicenza. Oltre 100 anni in un settore non si inventano certo. Ricerca, impegno e tanta passione sono gli ingredienti per rimanere sempre sulla cresta dell’onda, anticipando i tempi e cercando di capire in quale direzione andrà il mercato della bicicletta.
Liotto rimane sinonimo di bdc ad alte prestazioni, senza dubbio, ma fin dagli albori della gravel bike Cicli Liotto ha saputo coglierne i segnali tanto che oggi nel suo catalogo ci sono oggi, cosa non da tutti, gravel bike realizzate con i tre principali materiali e cioè alluminio, carbonio e acciaio. E sarà proprio realizzato in quest’ultimo materiale la gravel che solcherà le strade e i sentieri della provincia di Vicenza alla ricerca di nuovi angoli da scoprire.

Liotto Gravel Steel partnership con Into Prealps Vicenza

La Liotto Steel Gravel sarà infatti la bicicletta “ufficiale” del progetto Into Prealps, una gravel che ha molto “Made in Vicenza” perchè equipaggiata con il gruppo Campagnolo Ekar, altro gioiello pregiato della nostra provincia.
Il 2024 inizia con i migliori auspici per Into Prealps e noi di Bici&Caffè Ssd a rl, ringraziamo Cicli Liotto per la fiducia e siamo certi che sarà un anno di grandi soddisfazioni per entrambi i progetti.

Qual’è abbigliamento giusto per pedalare in autunno?

18 Ottobre 2023 by Roberto Leave a Comment

Autunno, stagione meravigliosa per pedalare, con le foglie degli alberi che cambiano colore e l’aria che inizia a rinfrescare.
In questo periodo l’escursione termica è intorno ai 10 gradi e si passa facilmente dalle temperature fresche del mattino (10-12°) a quelle più calde del pomeriggio (20-22°).
In queste situazioni è importante avere il giusto (fondamentale che sia giusto) abbigliamento e i giusti accessori per poter coprirsi e scoprirsi nel momento preciso in cui percepiamo caldo oppure freddo, così da evitare inutile sofferenza e successivi problemi di salute.
Fondamentale quindi indossare capi traspiranti e cercare di mantenere una temperatura del corpo costante, così da rimanere il più possibile asciutti. Qui la fanno da padrone due materiali tessili molto interessanti e agli antipodi tra loro, i tessuti sintetici traspiranti tipo Gore-Tex e la vecchia e cara lana!

I tessuti traspiranti sintetici ormai li conosciamo tutti, ci mettono al riparo dalle intemperie come pioggia e vento (che raffredda il corpo velocemente) ma allo stesso tempo permette al vapore acqueo prodotto dal calore generato dai nostri muscoli in movimento, di fuoriuscire e ridurre così l’effetto condensa. Il processo è semplice; il tessuto è formato da microfori più piccoli delle molecole d’acqua e più grandi di quelle del vapore, in questo modo si ottiene un passaggio dall’interno verso l’esterno e non viceversa.
Diverso invece il discorso per la lana e in particolare per la lana merino. Un prodotto naturale, riscoperto negli ultimi anni dal mondo dell’outdoor e dell’abbigliamento sportivo che ha principalmente tre grandi vantaggi:
Crea un microclima tra il corpo e l’esterno e quindi mantiene la temperatura del corpo costante, sia in estate che in inverno.
Assorbe il sudore e lo porta verso l’esterno, così che a contatto con l’aria si asciughi, riducendo l’effetto freddo sulla pelle.
Evita i cattivi odori e quindi si adatta ad essere utilizzato anche per le uscite di più giorni in bikepacking dove cambiarsi diventa complicato.

Ecco i capi che utilizzo in autunno

Di seguito racconto brevemente i capi che utilizzo in autunno e le loro caratteristiche e funzione.

Maglia da ciclismo
Utilizzo maglie da ciclismo in lana merino mista sintetico di Pasol con maniche corte. I vantaggi della lana merino li ho già elencati sopra. Abbino la maglia a dei manicotti non troppo pesanti che si possono togliere appena il sole inizia a scaldare. I maanicotti si possono riporre nella tasca posteriore della maglia.

In alternativa alla maglia estiva+manicotti, indosso una maglia in merino maniche lunghe che in inverno può anche sostituire l’intimo sotto la maglia invernale.

Intimo
Un intimo in lana merino è perfetto perchè evita lo sgradevole effetto bagnato. In questo caso parliamo di una canotta in merino molto sottile.

Pantaloncino
In autunno uso una salopette estiva Pasol con fondello Elastic Interface e tasche sulle cosce. Questa salopette ha anche una grande tasca posteriore in rete.
Le tasche cosciali sono utilissime soprattutto per riporre barrette e il telefono che così è sempre a portata di mano se si desidera scattare qualche foto.

Gambali
In autunno uso dei gambali leggeri sotto il ginocchio. Li metto se parto con il fresco e visto la loro leggerezza possono essere indossati anche quando le temperature salgono. I gambali salgono fino quasi all'inguine e quindi forma un doppio strato di caldo tessuto a livello coscia. All’occorrenza possono essere tolti e riposti nella borsa o nelle tasche posteriori della maglia.

Gilet
Un gilet termico fa sempre comodo, magari si indossa per i primi km e poi si toglie appena “il motore” inizia a scaldare. Il gilet Pasol è antivento e antipioggia e dotato di tre tasche e fascia ad alta visibilità posteriore. Si può facilmente comprimere e riporre nell’apposita sacca.

Antivento/antipioggia
Utilizzo una giacca antivento e antipioggia Pasol con cuciture nastrate che porto con me estate e inverno. Ottima anche sotto pioggia battente e per affrontare le lunghe discese.

Scarpe
Per l’autunno utilizzo le scarpe Crono che uso durante buona parte dell’anno.

Accessori
Uso tutto l’anno un cappellino estivo che assorbe il sudore e che integro all’occorrenza con altri accessori. Inoltre porto sempre un buff per proteggere il collo.
Per i calzini mi affido a Pasol e mi trovo bene con delle calze in materiale sintetico spesso e morbido che fascia il piede, assorbe gli urti e fa traspirare la pelle. A breve proverò anche i calzini 90% lana merino sempre di Pasol.
In autunno non porto nessun tipo di guanto.

Credo di avere detto tutto, per qualsiasi domanda o dubbio lasciate un commento sotto questo articolo.

Roberto Pellizzari

Il piccolo manuale del gravel vuole diventare grande!

5 Agosto 2023 by Roberto 2 Comments

L'indice era pronto da tempo e qualche capitolo era già scritto, ma so come funzionano queste cose ormai e probabilmente il "Grande manuale del gravel" che che ho in programma, avrebbe tardato ancora troppo per vedere la luce.
Ho quindi preso la situazione in mano e deciso di dare vita ad una versione ridotta del futuro scritto, una sorta di "preview" che ho chiamato (e qui fantasia è venuta meno), Piccolo manuale del gravel.
Poco più di trenta pagine in pdf che toccano ogni sfaccettatura del mondo gravel e che è assolutamente gratuito. Ogni argomento viene trattato in modo "secco", senza fronzoli e senza inutili ridondanze ma credo arrivi comunque al succo della questione.
La voglia di condividere quanto appreso in questi anni di immersione nel mondo gravel, ma anche un test per capire se avrà senso dedicare tante energie e molte ore del mio tempo allo scritto principale che vorrei rendere pubblico alla fine del 2024.
Spero che questa breve immersione nel mondo gravel ti piaccia, ma prima di lasciarti alla lettura ti chiedo solo due cose:

1) Un indirizzo email e un nominativo per contattarti
2) Un feed back sul Piccolo manuale del gravel per capire se la direzione è quella giusta o se ci sono altri argomenti che vorresti venissero trattati

Buona lettura!

Roberto Pellizzari

Scarica ora il Piccolo manuale del gravel

    Cami, la giacca da ciclismo che non c’era l’ha inventata Pasol

    4 Maggio 2023 by Roberto Leave a Comment

    Cami è un capo da ciclismo particolare, un po' camicia e un po' giacca che con il suo taglio informale ci fa sentire a nostro agio in qualsiasi situazione. Realizzata in tessuto traspirante, sembra proprio una camicia da indossare per uscire con gli amici.
    Cami è comprimibile quanto basta per stare comodamente nella tasca posteriore della maglia da ciclismo senza stropicciarsi, grazie al particolare e morbido tessuto con cui è realizzata. 

    Una mantellina da ciclismo per tutte le stagioni che protegge dal vento e dalla pioggia leggera.
    Cami è un prodotto realizzato da Pasol, azienda Veneta che ha creduto fin dal primo momento nel gravel e che per questa disciplina ha realizzato un'apposita linea di abbigliamento che utilizza tagli comodi, soluzioni particolari e tessuti come la lana merino, perfetta per isolare il corpo dal caldo e dal freddo e che non trattiene gli odori anche se indossata per interi giorni, come capita se si viaggia in bicicletta.
    Pasol ha creduto fin da subito nel progetto Into Prealps e ha messo a disposizione di chi ci segue un codice che da diritto ad uno sconto del 20% sui capi Pasol. Puoi acquistare Cami sul sito Pasol.info e se scrivi una mail a shaka@intoprealps.com puoi ottenere il codice, vai sul sito Pasol e ottieni il tuo sconto!

    Arriva una gradita innovazione nell’abbigliamento gravel, il “quick pocket system” di Pasol

    9 Agosto 2022 by Roberto Leave a Comment

    Da quando il marchio Pasol ha esordito nel mondo dell'abbigliamento da ciclismo, il suo fuoco di attenzione è sempre stato il gravel. Il marchio vicentino è nato infatti con questo scopo, soddisfare le esigenze di chi vive la bicicletta in modo alternativo. Non a caso lo slogan di Pasol è “Vivi fuori”, fuori dai soliti cliché, fuori dagli ambiti urbani e in contatto con la natura.
    I prodotti Pasol sono pensati per chi desidera capi comodi, ama pedalare per giornate intere e viaggia in bicicletta. Per questo i materiali utilizzati da Pasol sono attentamente selezionati per le loro caratteristiche comodità, traspirabilità e robustezza.

    Pasol

    Ma Pasol non si ferma unicamente alla scelta dei materiali e continua a cercare soluzioni innovative per migliorare i suoi prodotti e renderli sempre più pratici e usufruibili in ogni situazione.
    Come il nuovo pantaloncino BS Cargo Gravel Plus e la maglia 2109 Meri in lana Merino, più che un completo da ciclismo, un “sistema” ideale per essere indossato in accoppiata.

    Pasol abbigliamento gravel in lana merino

    Il nuovo pantaloncino BS Cargo Gravel Plus è realizzato in Bi-stretch per una ottimale compressione muscolare ed è dotato del fondello Elastic Interface Gravel, pensato per assorbire le sollecitazioni del fuoristrada e per pedalare sulle lunghe distanze evitando compressioni e sfregamenti. E' dotato di due ampie tasche in rete poste ai lati delle cosce, utili per riporre piccoli oggetti come lo smartphone, delle barrette energetiche oppure dei fazzoletti. Ma la vera novità di questo pantaloncino sono le due ampie tasche in rete elasticizzate poste sul dorso e accessibili in odo facile e pratico.

    Pasol pantaloncino cargo gravel plusEd è qui che entra in campo la nuova maglia 2109 Meri. Pensata prendendo spunto dal taglio di una normale t-shirt, la 2109 Meri è una maglia comoda che ti farà sentire a tuo agio in qualsiasi situazione. E’ realizzata in lana Merino 75% per migliorare la traspirazione, l’assorbimento del sudore e l’asciugatura. Inoltre la lana Merino crea un microclima tra pelle e maglia, riducendo notevolmente quella brutta sensazione di bagnato tipica dei materiali tradizionali.

    Pasol maglia Meri 2109Ma la caratteristica che permette di rendere un vero e proprio “sistema” la maglia 2109 Meri e il pantalone Cargo Plus, sono le due aperture con “sormonto” poste sulla schiena, che agevolano un rapido accesso alle tasche dorsali in rete del pantalone.
    La maglia 2109 Meri è disponibile in tutte le taglie nei colori melanzana e verde, mentre la versione da donna è realizzata in marrone e grigio.
    Il BS Cargo Gravel Plus è invece disponibile sia per per uomo che per donna nei colori nero, sabbia e verde, in tutte le taglie.

    Se desideri acquistare un capo Pasol e vuoi risparmiare il 20% sul tuo acquisto inviaci un messaggio, ti invieremo un codice sconto personalizzato da utilizzare online oppure presso lo spaccio Pasol di Romano d’Ezzelino.

    Per acquistare online i capi di abbigliamento Pasol, collegati al sito cliccando qui: www.pasol.info

    Il manubrio da gravel

    15 Luglio 2022 by Roberto Leave a Comment

    Il manubrio è uno dei componenti più importanti della nostra bicicletta. Vi si appoggiano due dei 5 punti di contatto con il nostro mezzo, le mani.
    Nella pratica del gravel il manubrio drop o drop bar, è quello più utilizzato. E’ direttamente derivato dai manubri da strada, ma con numerose varianti a livello di forme e misure, che lo rendono spesso motivo di discussione tra gli appassionati.

    Scegliere il manubrio per la gravel bike

    Come si “legge” un manubrio drop

    Un manubrio drop ha una serie di caratteristiche che possono e devono variare a seconda dell’utilizzo e delle misure antropomorfiche del ciclista.

    Larghezza

    E’ la misura più importante e considerata da chi decide di cambiare manubrio. Normalmente le biciclette di serie escono con una diversa larghezza del manubrio a seconda della taglia del telaio, poiché si presume che chi misura ad esempio 180 cm di altezza, e quindi ha necessità di un telaio L, abbia anche una determinata larghezza di spalle, e quindi normalmente si monta un manubrio largo 44 cm. Per determinare la larghezza delle spalle, bisogna prendere un metro e misurare la distanza tra la fine delle due clavicole. Parliamo dell’acromion, una protuberanza della scapola dove si collega la clavicola.
    La larghezza delle spalle serve a determinare la larghezza del manubrio secondo una tabella che riportiamo di seguito.

    Larghezza spalle Larghezza manubrio
    Inferiore a 39 cm 38 cm
    Da 39 a 41 cm 40 cm
    Da 42 a 44 cm 42 cm
    Da 45 e oltre cm 44 cm

    Nel caso sul manubrio non fosse riportata la misura, si può rilevarla con un metro, misurandone la larghezza da centro a centro del tubo come da immagine.

    Larghezza manubrio ciclismo drop

    Il drop oil reach

    Il drop è l’ampiezza della curva manubrio, rilevata misurando l’altezza del manubrio da centro a centro del tubo.
    Il reach è invece in pratica la “profondità” della curva del manubrio, cioè quanto questa si protrae verso avanti rispetto al fulcro centrale del manubrio (attacco).

    Drop e reach del manubrio da strada

    Il flare

    E’ la misura che più interessa a noi appassionati di gravel. Il flare è l’angolo di apertura del drop (la curva) rispetto alla perpendicolare.

    Il flare del manubrio drop da gravel bike

    Perchè il flare è importante in una gravel bike

    La gravel bike è una bicicletta totale, che ci invita ad affrontare percorsi in fuoristrada spesso anche abbastanza impegnativi. Non essendo dotata normalmente di sospensioni, tutto il lavoro di “assorbimento” delle vibrazioni e scossoni, è a carico di gomme, telaio e braccia del ciclista.
    Un manubrio più ampio in presa bassa, quella che normalmente si adotta in discesa per migliorare la presa sui freni, ci permette di controllare molto meglio il mezzo. Inoltre un flare molto angolato e un drop stretto, rende più comoda la bicicletta durante i lunghi viaggi.

    Manubri gravel, qualche esempio

    Con la diffusione della gravel bike, sono apparsi sul mercato manubri di svariate forme e fogge. Dai più tradizionali e caratterizzati solo di un flare di 10-12°, a quelli più estremi che arrivano a 36°. Ci sono poi manubri con forme e appendici particolari, adatti ad usi specifici come lunghi viaggi o gare estreme.
    Le aziende americane sono state tra le prime a proporre manubri gravel di forme e fogge curiose, ma ben presto anche i produttori italiani hanno iniziato ad introdurre sul mercato componenti decisamente interessanti e particolari. E’ il caso ad esempio di Deda Acciai, che con il suo manubrio Deda Gera, ha stupito per essere riuscita ad introdurre un'ulteriore curva nella parte alta del suo dop bar.

    Manubrio Deda Gera Carbon

    Alluminio oppure carbonio?

    Scelto il manubrio a seconda delle nostre misure corporee e del reale utilizzo, dobbiamo ora decidere quale materiale prediligere. Dato per scontato che il carbonio è comunque più leggero rispetto all’alluminio (ma anche decisamente più costoso), vediamo di capire come l’una o l’altra scelta, andrà ad influire sulle prestazioni di questo componente.

    Manubrio in carbonio

    Pro

    • Leggerezza
    • Maggiore resistenza
    • Maggiore capacità di smorzare le vibrazioni

    Contro

    • Prezzo più alto
    • Maggiore fragilità (anche se più resistente, si rompe di netto senza piegarsi in caso di forte impatto)

    Manubrio in alluminio

    Pro

    • Prezzo più accessibile
    • In caso di caduta importante, tende a piegarsi invece che spezzarsi

    Contro

    • Peso maggiore
    • Ritorna le vibrazioni che assorbe meno
    • Il tubo di alluminio è limitato nella possibilità di essere “modellato”

    Conclusioni

    Lo stress al quale un manubrio è sottoposto è molto importante. Almeno il 50% del peso del nostro corpo viene sostenuto da questo componente. Una rottura accidentale e improvvisa del manubrio potrebbe generare una situazione molto pericolosa, con serie conseguenze per il ciclista.
    Questo per sottolineare che è forse meglio non andare al risparmio quando scegliamo questo componente, ma piuttosto cercare di puntare su prodotti di marca e quindi certificati, siano essi realizzati in alluminio oppure in carbonio.
    Hai qualche esperienza legata ai manubri da raccontare? Lascia i tuoi commenti sotto questo post.

    Monocorona o doppia corona in gravel bike?

    17 Giugno 2022 by Roberto 7 Comments

    Quando la gravel bike è ufficialmente nata, circa 10 anni fa, non c’era nessun dubbio sul tipo di trasmissione che doveva adottare. La gravel bike era pensata per correre veloce su strade sterrate e argini, e quindi era abbastanza semplice pensarla con dei rapporti da bdc, magari un po’ più agili. Una guarnitura 50-34 e un pacco pignoni 11-32, era quanto di meglio si poteva sperare di montare su un mezzo che alla fine era una bici stradale con gomme più larghe e tassellate. Con l’evoluzione di questo mezzo, o meglio di chi lo utilizza, è nata la necessità di avere una rapportatura più adeguata ai terreni che si affrontano nel gravel moderno, nascono i gruppi specifici per il gravel.

    Mono corona o doppia in gravel bike

    Doppia corona

    La doppia corona è stata utilizzata praticamente da sempre per i gruppi stradali, è stato quindi naturale dotare le gravel bike di questo tipo di gruppo. All’inizio la rapportatura non era propriamente adeguata all’impiego fuoristradistico. Un peso maggiore della bicicletta, e gomme decisamente meno scorrevoli della cugina stradale, richiedevano un certo sforzo per fare avanzare il mezzo.
    Piano piano quindi si è passati dal 50-34/11-32 al 48-32/11-34 e infine al 46-30/11-34 o 36, questo per quanto riguarda i gruppi specifici gravel.

    Monocorona

    La gravel bike è mezza bdc certo, ma l’altra metà di questa bicicletta nasconde un’indole da mtb. E’ stato naturale quindi di recente,i cercare di applicare il concetto di monocorona alla gravel bike. Meno componenti, meno peso, meno manutenzione e meno probabilità di guasti, sono stati questi i motivi principali della scelta. Dopo i primi tentativi di passare dalla doppia al monocorona, con quanto il mercato offriva, si è passati a quello che oggi possiamo definire uno standard (Shimano e Sram) e cioè guarnitura da 40T e cassetta 11-42. Rispetto alle prime gravel mono che montavano cassette 11-36 a 10V e guarniture variabili (dal 36 al 44), si è fatto sicuramente un passo avanti, ma questa configurazione non sembra soddisfare ancora pienamente gli utilizzatori attuali. Capita spesso infatti che chi acquista una bicicletta dotata di questi gruppi, si senta limitato in salita, e corra ai ripari sostituendo la guarnitura con un 38T e lavorando sulla cassetta per arrivare ad un 11-46.
    Il passo successivo è passare ad un gruppo mtb.

    Monocorona da mtb su una bici gravel

    Tralasciano i costi per l’acquisto, il modo più semplice per montare un gruppo mtb su una bicicletta gravel è passare direttamente all’elettronico. Tra i gruppi meccanici strada/mtb, esistono dei problemi di compatibilità nel tiraggio leve/deragliatore cambio, ovviabili utilizzando degli adattatori, cosa magari non gradita proprio a tutti.
    Per quanto riguarda invece i gruppi elettronici, il problema di compatibilità non sussiste, e in particolare per Sram, installare e configurare un gruppo monocorona su una gravel è molto semplice.

    Allora meglio monocorona oppure doppia?

    Purtroppo non esiste una risposta unica, ma molto dipende dall’utilizzo che si intende fare e che si farà in futuro della nostra gravel bike.

    Vantaggi della doppia corona

    Un gruppo pensato per il gravel come ad esempio lo Shimano Grx (46-30 e 11-34), ha teoricamente 22 combinazioni possibili (in realtà sono circa 16-17 quelle utilizzabili), contro le 11, 12 massimo 13 di un monocorona.
    Quando parliamo di rapporti si ragiona in termini di sviluppo metrico, cioè di quanto spazio si percorre con un giro completo di pedale.
    Lo sviluppo metrico si misura dividendo i denti della corona per quelli del pacco pignoni e poi si moltiplica per la circonferenza della ruota. 
    Ipotizzando in questo caso 2220 mm di circonferenza (copertone 700x40), utilizzando un rapporto 30-34 produciamo uno sviluppo metrico di 1,95 mt.
    Se modifichiamo il pacco pignoni utilizzando una prolunga per il cambio o montando un deragliatore che supporti pacchi pignoni fino al 42, possiamo arrivare ad uno sviluppo metrico di 1,58 mt. Tutto questo mantenendo un rapporto lungo molto pedalabile. 

    Vantaggi del monocorona

    Come accennato i vantaggi del monocorona sono:

    • Peso inferiore del gruppo
    • Meno manutenzione
    • Meno possibilità di guasti
    • Costo inferiore rispetto alla doppia
    • Semplicità di utilizzo

    Di contro abbiamo per i gruppi pensati per il gravel, uno sviluppo metrico superiore (serve quindi più allenamento) e se apportiamo le modifiche accennate sopra, il rischio di ritrovarci a pedalare a vuoto non solo in discesa, ma anche in pianura.
    Un gruppo pensato per il gravel che risolve in parte queste problematiche è il Campagnolo Ekar. Con la sua rapportatura chiamata “Gravel adventure” (sono tre quelle disponibili) cioè 38T di guarnitura e 10-44 per la cassetta, si raggiunge uno sviluppo metrico simile a quello di una doppia pensata per il gravel, come ad esempio lo Shimano Grx.
    Se invece si adotta un gruppo da mtb come lo Sram Axs 12 V accoppiato a leve strada, sempre elettroniche, ipotizzando una guarnitura da 38T e una cassetta 10-50, lo sviluppo metrico può arrivare a 1,68 mt.

    Riflessioni finali

    Al di là delle preferenze o scelte personali, per un utilizzatore medio, non c’è dubbio che a livello di sviluppo metrico e “range” di rapporti disponibili, la doppia corona offre molti vantaggi. Il monocorona può essere una buona scelta quando è in versione mtb.
    Questo solo per riassumere, ma va da sè che le variabili possono essere molte, come ad esempio il livello di allenamento, se viaggiamo in bikepacking, ecc.
    Detto questo lasciamo ora spazio a voi con le vostre esperienze e i vostri consigli che potete scrivere qui sotto!

    Gel energetici in gravel bike, servono?

    2 Giugno 2022 by Roberto Leave a Comment

    In un mondo come quello degli appassionati gravel, dove l'alimentazione equilibrata è fatta di birre artigianali e panini con la salsiccia, ha senso parlare di gel energetici e integratori ad assimilazione rapida?
    Partiamo dal presupposto che chi pedala in gravel bike, quasi sempre lo fa per il piacere di pedalare, per scoprire nuovi percorsi e tornare ogni volta a casa con la sensazione di avere vissuto un’avventura.
    Questo significa pedalare spesso sotto soglia (quando la pendenza lo permette) per avere sempre una riserva di energie da utilizzare in caso di imprevisto, e quindi con tutto il tempo per alimentarsi e idratarsi nel modo corretto.
    Ma capita a volte, magari dopo aver pedalato per molte ore e per molti metri di dislivello, che le gambe stentino a seguire il cervello e si sente la necessità di trovare quella carica che ci permetta di superare quegli ultimi 500 D+ o fare quei 20-30 km che mancano alla fine del giro o della tappa di giornata. E’ proprio in queste occasioni che un gel energetico a rapida assimilazione, può venirci in aiuto.

    Gel energetici Volchem

    Come funzionano i gel energetici?

    I gel energetici a rapida assimilazione sono una sorta di “boost” per il nostro corpo, da prendere per saziare quella fame energetica che colpisce chi si cimenta in sforzi fisici importanti.
    Quando facciamo fatica, i nostri muscoli consumano tutte le scorte di glicogeno che abbiamo immagazzinato nel nostro corpo e che sono in media circa 2000 kcal.
    L’allenamento ci permette di abituare il nostro corpo ad utilizzare anche le forme più grezze di energia (come i grassi ad esempio), ma quando si arriva al limite il modo più veloce per saziare la nostra fame energetica, è introdurre nell'organismo una fonte di energia rapida, efficace e facile da digerire.

    Da quali elementi sono composti i gel energetici?

    I gel sono composti principalmente da carboidrati, come le maltodestrine derivate dal mais che forniscono energia rapidamente senza produrre però quel picco glicemico nel sangue tipico degli zuccheri semplici.
    Questo aspetto è fondamentale per non ritrovarci dopo poco nelle stesse condizioni, o addirittura peggiori, di quando abbiamo assunto il nostro integratore.
    Inoltre i gel sono composti anche da sodio, sostanza utile a migliorare l’assorbimento del gel stesso e ad reintegrare i sali minerali persi durante l’esercizio fisico e da vitamina C, che riduce la formazione di radicali liberi e quindi l’affaticamento muscolare.

    Come usare quindi i gel nella pratica della gravel bike?

    I gel energetici si possono assumere sia prima che durante l’attività fisica.

    Prima dell'attività fisica

    Utilissimi da assumere se non si ha avuto il tempo di fare un pasto sufficiente durante la giornata, oppure se il pasto è stato consumato molto prima dell’uscita.

    Durante l'attività fisica

    Alimentarsi ad intervalli regolari durante le nostre uscite è fondamentale, ma a volte non è sempre possibile oppure non basta. Ecco allora che avere un gel energetico con sé, magari ben riposto nella nostra top tube, può risolvere una situazione “complicata” e permetterci di arrivare a casa, oppure alla fine della tappa, in buone condizioni fisiche o tiraci fuori dai guai.

    Molte delle informazioni per redigere questo articolo, sono state tratte dal sito Volchem, produttore italiano di integratori alimentari e supporter del progetto Into Prealps. Per ottenere uno sconto di 5 € sui prodotti Volchem, iscriviti alla nostra newsletter!

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