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Into Prealps - Percorsi gravel bike sui Colli Berici, l'Altopiano di Asiago e le Piccole Dolomiti Vicentine

Bike Adventure

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Eventi

Il percorso della Night Over Berici Gravel

23 Giugno 2023 by Roberto 2 Comments

Sabato 10 Giugno 2023 si è svolta la Night Over Berici Gravel, social ride in notturna sui Colli Berici. L'evento è stato organizzato in collaborazione con Bici&Caffè Ssd a rl, Coldiretti Vicenza e Campagna Amica Vicenza.
Il punto di partenza di questa traccia era il campo sportivo "Stefano Dal Lago" di Torri di Arcugnano - Arcugnano (VI), dove si svolgeva la locale Festa dello Sport. Passaggio per il Lago di Fimon e poi lungo ciclabile fino a Longare e poi Costozza dove abbiamo salito la ormai leggendaria Santa Tecla. Saliti sui colli abbiamo raggiunto Villabalzana e ammirato il tramonto. La discesa è iniziata con il buio e abbiamo raggiunto la Valle dei Mulini dov'è iniziato il giro di boa che ci ha portati prima a Nanto, a Lumignano e poi di nuovo a Costozza dove siamo stati accolti dall'azienda a agricola Il brolo di Costozza dove abbiamo potuto recuperare le energie prima di affrontare gli ultimi km sugli argini del Bacchiglione e lungo la ciclabile della Riviera Berica.

  • Caratteristiche del percorso
  • Difficoltà
  • Condizioni
  • Note

Tipo di percorso: Anello
Partenza: Torri di Arcugnano (VI)
Arrivo: Vicenza
Principali località toccate: Arcugnano, Longare, Nanto, Barbarano vicentine, Mossano

Dislivello positivo: 740 metri
Difficoltà sentieri: S0
Altezza massima raggiunta: 408 metri
Terreno: asfalto, ciclabili e sterrati facili caratterizzano questo percorso adatto ad essere affrontato anche di notte.

Meteo: molto nuvoloso
Temperatura: 20° circa
Terreno: umido
Pneumatici utilizzati: gomme da 40 mm ben tassellate, ma si può percorrere anche con gomme ibride se il terreno è secco.

Il percorso è facile per quanto riguarda i terreni. Alcune discese asfaltate sono molto ripide e con tornanti stretti, vanno quindi affrontate con attenzione soprattuto se è bagnato.

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Il percorso corto de La Bastarda del 1000

7 Giugno 2023 by Roberto Leave a Comment

il 27-28 Maggio si è svolta La Bastarda del 1000, una social ride che partendo dalla località turistica di Recoaro Mille, ha portato i partecipanti a a pedalare sulle Piccole Dolomiti Vicentine.
Quest'anno erano due i percorsi tra i quali scegliere, la versione classica (già pubblicata lo scorso anno) e la versione corta che vi presentiamo oggi.

La partenza avviene da Recoaro Mille presso il Recoaro Mille Bike Park, pochissimo asfalto e si inizia a scendere lungo un'ampio ma tecnico sentiero che solca il fianco nord del Monte Spitz. Con un piacevole panorama su Recoaro Terme si scende fino al fondo valle e si inizia a risalirne il fianco opposto. Prima su asfalto e poi su larga sterrata costruita durante la prima guerra mondiale, si risale il Monte Civillina fino a collegarsi all'Ortogonale 1, un mastodontico manufatto bellico risalente ad oltre un secolo fa.
Si inizia ora a scendere verso Recoaro Terme passando per antiche contrà sempre con vista sulle Piccole Dolomiti Vicentine. Dopo breve e divertente single track che sbuca presso le antiche e abbandonate Fonti Franco, il percorso passa ora per il centro di Recoaro Terme dov'è possibile fermarsi per uno spuntino o per pranzare. Si risale ora su asfalto verso località Parlati passando prima lungo le sponde del torrente Rotolon.
Arrivati in località Balpese, si svolta sinistra su ripida strada in cemento, inizia la salita "bastarda". Durante il fine settimana qui è possibile pranzare presso l'azienda agricola Turcato che propone ottimi piatti a base di prodotti a km zero. Il tratto più duro della salita arriva appena dopo l'agriturismo, pochi centinaia di metri ma "intensi". Si sale ancorano su pendenze importanti ma pedalabili, fino a raggiungere località Sorove, a circa 1000 metri di altitudine. Da qui iniziamo a pedalare ai piedi delle Piccole Dolomiti Vicentine, con le pareti di quasi 2000 metri di roccia sopra di noi che se illuminate dal sole quasi abbagliano. Continui saliscendi, prima su sterrato e poi su asfalto ci porteranno di nuovo al punto di partenza.

  • Caratteristiche del percorso
  • Difficoltà
  • Condizioni
  • Note

Tipo di percorso: Anello
Partenza: Recoaro Mille
Arrivo: Recoaro Mille
Principali località toccate: Recoaro Mille, Recoaro Terme

Dislivello positivo: 1426 metri
Difficoltà sentieri: da S0, S1 e breve S2
Altezza massima raggiunta: 1400 metri
Terreno: vario, con passaggi sempre ampi a parte un breve single track. In alcune parti le pietre sono molto sporgenti e appuntiti.

Meteo: cielo coperto
Temperatura: 20° circa
Terreno: umido
Pneumatici utilizzati: gomme da 44 mm mediamente tassellate.

Il percorso è intermette pedalabile. Potrebbe essere necessario spingere un breve tratto per via della pendenza.
Scendendo da Recoaro Mille prestare attenzione per il terreno con alcune pietre mobili e l'esposizione del sentiero.

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Mondiale gravel bike a Vicenza, polemiche e spunti di riflessione

10 Ottobre 2022 by Roberto 8 Comments

Il mondiale gravel, il primo mondiale di questa disciplina, è andato. Sono stati due giorni intensi e ricchi di emozioni, ma anche di sentimenti contrastanti.
Noi di Into Prealps, grazie alla collaborazione con Cyclinside, uno dei più importanti magazine di ciclismo italiano, abbiamo avuto la possibilità di vivere questo mondiale dall’interno e vogliamo raccontarvelo.
Mettiamo in chiaro però subito una cosa. A noi delle competizioni gravel non interessa poi molto, ma un mondiale gravel bike a Vicenza è stato un grande regalo e abbiamo voluto godercelo fino in fondo.
Il progetto Into Prealps è orientato al cicloturismo sportivo e la gravel bike è la bicicletta ideale per visitare il nostro territorio. Questo significa che questi mondiali hanno portato tanta visibilità alla nostra provincia, che ben si presta ad essere visitata pedalando su una gravel bike, e speriamo che un po' di questa visibilità ricada anche sul progetto Into Prealps 🙂
Entriamo ora nel cuore dell’evento mondiale e analizziamo cosa è successo in questi due giorni, al di là della mera cronaca e dei risultati sportivi.

Mondiale gravel bike Vicenza 2022

Le polemiche sul percorso e sulle biciclette utilizzate dagli atleti

Il mondiale gravel 2022 è iniziato immediatamente con la polemica sul percorso, considerato da molti troppo facile e pensato solo per attirare i grandi nomi della strada.
I primi di ottobre noi di Into Prealps, abbiamo avuto l'opportunità di provare il percorso (clicca qui per il video e il commento) e ci è parso, almeno nella prima parte (circa 30 km) piacevole. Non ci è piaciuta molto la parte centrale che a nostro parere poteva essere resa più “piccante” (cioè gravel), magari facendo girare la traccia sui colli Euganei e poi verso Cittadella. In questo modo si sarebbe aumentato il dislivello e le difficoltà tecniche, rendendo il percorso più interessante e avrebbe aumentato le chance per i non stradisti. L'ultima parte del percorso ci ha un po' sorpresi perchè, pur essendoci delle alternative in fuoristrada, i tracciatori hanno preferito in molti casi virare la traccia sull'asfalto.

L’altra polemica ricorrente riguardava le biciclette utilizzate dai partecipanti. Durante i giorni precedenti le gare, quando sono iniziati i sopralluoghi, si sono viste girare alcune biciclette stradali (bdc) con copertoni leggermente maggiorati (ma anche da 28 mm). Si è quindi pensato che la maggior parte degli atleti (uomini e donne) optassero per questo tipo di setup, cosa smentita già il sabato con la partenza della donne elite che, salvo pochi casi, sono partite tutte con delle gravel racing dotate di monocorona e gomme fino a 40 mm. La stessa vincitrice Pauline Ferrand-Prévot, ha corso con una BMC Kaius 01 con gruppo Sram monocorona e gomme da 35 mm.
Stesso discorso per gli uomini, dove le bdc viste sono state veramente poche, anche se c’è da dire che sono state proprio loro a conquistare il podio. Quanto accaduto dovrebbe fare riflettere sul tipo di percorsi da disegnare in futuro per un evento importante come un mondiale.

Mondiale gravel donne 2022

Considerazioni e qualche spunto per il futuro

Visto com’è andato questo mondiale, riteniamo che l’Uci dovrebbe fare qualche riflessione prima del prossimo mondiale 2023. Ecco quali sono a nostro parere i tre punti chiave.

Regolamento

Il regolamento del mondiale gravel Uci 2022 permette l’uso di qualsiasi tipo di bicicletta a parte le e-bike. Questa “apertura” ci sembra di base corretta per due motivi:
1) E' decisamente difficile definire “gravel” una bicicletta
2) Il mondiale gravel 2022 era aperto anche agli amatori e più d’uno di questi si è presentato al via con una mtb
Per impedire però che in futuro si possano utilizzare ancora le bdc, anche se da endurance, basterebbe inserire nel regolamento un limite minimo della larghezza degli pneumatici che potrebbe essere di 38 mm.

Percorso

Ok, il gravel è nato per correre veloci sulle strade sterrate, ma per vedere un po’ più di spettacolo e fare selezione, non sarebbe stato male inserire qualche tratto tecnico in più. Nel percorso di questo mondiale praticamente tutto il dilivello e le difficoltà tecniche si esaurivano dopo i primi 30 km. Il resto del percorso era un “piattone” di oltre 150 km tra argini lisci come tavoli da bigliardo e strade asfaltate.
Conosciamo bene il territorio vicentino, e sappiamo bene che si sarebbero potute inserire alcune difficoltà lungo l’attuale percorso, assolutamente in linea con la disciplina gravel. Perchè non siano state considerate non lo sappiamo.

Altre discipline del gravel

All’inizio la mtb era formata solo da una disciplina; il cross country. Un po’ alla volta si sono affiancate altre specialità, iniziando dal downhill per poi arrivare a tutte le attuali discipline.
Gli eventi gravel, che sulla carta non sono gare, sono almeno di due tipi; eventi di giornata ed eventi di più giorni.
L’evento di giornata si può considerare alla stregua di quanto visto in questi giorni al mondiale, mentre gli eventi di più giorni potrebbe essere assimilabili a quanto vediamo in Italia e all’estero, cioè delle gare di ultracycling unsupported di più giorni su terreno misto e con difficoltà tecniche, altimetriche e di distanza rilevanti.

Per concludere

Come già detto sopra, pur non essendo noi di Into Prealps “fan” delle competizioni gravel, riteniamo che quanto visto in questi giorni sia stato comunque uno spettacolo che merita attenzione. Da tempo sapevamo che il gravel prima o poi si sarebbe trasformato “ufficialmente” in una disciplina sportiva competitiva. Non ci ha quindi sorpreso l’annuncio dell’Uci che assegnava all’Italia il primo mondiale gravel della storia.
Riteniamo che la nascita di una nuova disciplina sportiva dovrebbe avere come obiettivo quello di creare una nuova categoria di atleti e non essere solamente un ulteriore palcoscenico per “i soliti noti”. Il fatto di aver voluto creare da parte dell’Uci le condizioni perchè alcuni nomi noti della strada entrassero nel mondo gravel è comprensibile, ma non ci è piaciuto.
Se dovessimo dare un voto agli organizzatori di questo mondiale, daremo sicuramente un bel 10, mentre all’Uci appena un 7 e mezzo. Quello che però fa più rabbia è che sarebbe bastato veramente poco per portare a casa un bel 9 ed evitare inutili polemiche.
Speriamo che il prossimo anno le cose vadano in modo diverso!

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